Psicologia per Famiglia

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sabato 28 febbraio 2015

Conseguenze dei maltrattamenti: la paura di fidarsi nel bambino e nel genitore


Le varie forme di maltrattamento infantile non si esauriscono, nella maggior parte dei casi, alla violenza fisica in sé, ma portano delle conseguenze sullo sviluppo fisico, psicologico, emotivo, comportamentale e relazionale dei bambini, destabilizzando e condizionando la loro personalità in formazione. L’attaccamento e la paura di fidarsi nel bambino e nel genitore Nel maltrattamento da parte di figure significative per i bambini, come ad esempio una persona delegata al loro accudimento, oltre alla violenza fisica o verbale della quale sono vittime, a generare disagi psicologici è anche la consapevolezza che a generare la violenza è stata la figura che invece avrebbe dovuto offrire sicurezza, accoglienza nel superamento del trauma stesso. Questo provoca delle serie conseguenze a livello dell’attaccamento del bambino che si ripercuotono nelle loro relazioni con le persone significative e portano a incapacità o instaurare relazioni con l’altro. Vediamo infatti moltissimi bambini con problemi di socializzazione, problemi di fiducia nel confronti dell’adulto, paura dell’estraneo. E queste loro difficoltà si ripercuotono anche nei genitori che, a loro volta traumatizzati dall’esperienza del maltrattamento al figlio, spesso non riescono a gestire queste paure, questi disagi. Forse la difficoltà che più spaventa il genitore del bambino maltrattato è la incapacità di instaurare una relazione di fiducia nell’altro, poiché dopo un evento traumatico come quello del maltrattamento, i primi a non avere più fiducia nell’altro sono proprio i genitori. Sarà quindi molto difficile aiutare il figlio a instaurare clima di fiducia con le persone se non sono loro per primi a riuscire a fidarsi. Questa è una risposta naturalmente umana, normale e il genitore non deve sentirsi in colpa se inizialmente tenderà a isolare il bambino. Piano piano insieme con l’aiuto anche di figure professionali specializzate, la famiglia imparerà a trovare una sana fiducia nel mondo e nelle persone che li circondano, con un sufficiente livello di “attenzione”. E senza vivere con il terrore degli estranei. I bambini maltrattati nei primi momenti spesso avranno bisogno di più tempo per conoscere le persone, non saranno persone che si lanciano alla conquista di nuove amicizie, né accetteranno di venire affidati a persone che conoscono poco. Saranno bambini che vorranno prima capire e studiare bene l’altro, e soltanto dopo che si saranno fatti una idea, e senza esserne costretti, impareranno a lasciarsi andare e fidarsi, ma sarà un processo molto più lungo. Ed è necessario per un genitore non farsi prendere dall’ansia. I bambini percepiscono molto bene le emozioni delle figure a cui vogliono bene, soprattutto i genitori, per cui il fatto di farci vedere ansiosi, intimoriti, necessariamente si rispecchia nel bambino e rende difficile un percorso di costruzione positiva di fiducia. Vedremo che quando i bambini maltrattati conoscono persone nuove, cercheranno negli sguardi del genitore conferme, se fidarsi o non fidarsi. E se il genitore si farà vedere sereno di fronte all’estraneo, sarà per lui più semplice imparare a capirlo e conoscerlo. Ma è un percorso lungo ed è necessaria una grande dose di serenità e pazienza.

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