Psicologia per Famiglia

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mercoledì 27 febbraio 2019

Vivere nelle famiglie allargate



Le famiglie allargate: quali sono

Quante volte si parla di famiglie allargate..ma che significa? Il significato di queste parole è cambiato nel tempo: una volta si definivano famiglie allargate i nuclei così come erano solitamente organizzati, ovvero una coppia con figli che viveva in abitazioni con genitori, zii, fratelli e cugini. Oggi invece l’accezione di questo termine è cambiata: si intende famiglia allargata una famiglia dove c’è una coppia che si separa e successivamente i partner si ricostituiscono con altre persone facendo altri figli, che spesso si trovano a interagire insieme e a condividere una parte della vita o della quotidianità. Ne risulta che ci sono spesso bimbi che vivono almeno una parte della settimana con un genitore e il nuovo partner e gli eventuali figli che sono propri della nuova coppia. Si creano quindi nuovi legami, non solo biologici ma anche affettivi.

I cambiamenti e i vissuti emotivi

Quando una coppia si scioglie, vengono meno tante abitudini, spesso vengono modificati i punti di riferimento e i membri vivono non solo la separazione ma anche i cambiamenti di un contesto che fino a quel momento erano punti di riferimento. I nuovi equilibri, i nuovi legami affettivi spesso portano con sé diverse problematiche prima tra tutte quella di doversi adattare a persone, fino a poco tempo prima, sconosciute. Questo viene vissuto in modi diversi. In certi casi specialmente all’inizio l’adattamento è difficile, ci sono spesso situazioni in cui non è facile adattarsi a persone, ambienti, orari e routine nuove, anche perchè spesso nei primi momenti di una separazione, sia per i partner, ma anche per i figli, ci sono vissuti carichi emotivamente. In certe occasioni le separazioni vengono vissute come positive, nel momento in cui la crisi nella coppia era grossa, duratura e fonte di sofferenze. Per cui in alcuni casi vengono vissute come la soluzione di maggiore serenità. Ma purtroppo spesso non è così, o almeno non lo è per almeno un partner, quello che la subisce, se non è consensuale. Dunque in queste situazioni, oltre al doversi adattare emotivamente a questa scelta, è anche più difficile doversi adattare anche fisicamente a nuove abitazioni, nuovi ritmi, e nuovi familiari.

La separazione vissuta dai figli
Spesso quando una coppia si lascia, in molti casi con difficoltà, i figli tendono ad avere una certa diffidenza nei confronti di chi si avvicina a loro promettendo amore e attenzioni. Spesso il genitore non si accorge che i figli soffrono di depressione, si isolano da tutti considerando, invece, quel loro modo di fare come una forma di reticenza e di rifiuto per la nuova situazione o i nuovi compagni. Non è semplice in effetti nemmeno per i genitori, ma la situazione è difficile anche e soprattutto per i figli, di qualsiasi età siano.

La separazione vissuta dai genitori e dai nuovi compagni
La situazione non è facile nemmeno per i nuovi compagni del genitore, spesso infatti si aspetta prima di far conoscere una eventuale altra persona, perchè deve essere chiaro ai bambini che la nuova persona non avrà la pretesa di sostituire il genitore di cui ha preso il posto, ma il suo sarà un ruolo diverso, importante, ma diverso. Conquistare la fiducia di bambini e adolescenti in un nuovo contesto familiare, infatti richiede energia e pazienza.
I pro della famiglia allargata
Può capitare che da una situazione apparentemente difficoltosa possa sorgere al contrario un contesto sereno ed equilibrato fatto di scambi affettivi e di rispetto. Ciò che prima il bambino viveva male, magari in un contesto familiare conflittuale, può trasformarsi in un’esperienza positiva perché si rivaluta il vissuto emotivo di un legame affettivo problematico comprendendo pienamente che la separazione era necessaria. La famiglia ricostituita può avere appunto anche i suoi pro, il nuovo ambiente può sicuramente favorire una maggiore apertura emotiva dei ragazzi in crescita, i quali possono essere stimolati al confronto imparando ad essere obiettivi osservando le cose da due prospettive differenti. Inoltre, specialmente per i figli unici, l’acquisizione di nuovi fratelli anche se non biologici, potrebbe significare di avere dei nuovi compagni di giochi, di relazioni, di scambi confidenze. Vivere in due ambienti differenti tra loro, anche in maniera alternata, oltre a favorire il senso di adattamento può anche essere uno stimolo per i bambini e agevolarli a muoversi con più disinvoltura nei vari contesti della vita.

Le difficoltà della famiglia allargata
Le difficoltà, definite soprattutto dalla gelosia rispetto alla presenza o meno di figli, possono inficiare i rapporti tra fratelli. Di fronte a queste situazioni, se già i rapporti risultano contrastanti, si potranno verificare episodi di gelosia ovvero di un sentimento di privazione che riguarda in primis se stessi, pensare che “l’altro ha qualcosa che io non ho” e nello stesso momento soffrire nell’osservare che per questo riceve anche maggiori attenzioni. Spesso il figlio della coppia separata inizia una convivenza con il genitore che vive con un altro partner. Se ci sono altri figli, possono appunto esserci gelosie reciproche. Da parte del figlio che si inserisce nel nuovo nucleo perchè si trova a vivere con un altro figlio che si trova da sempre “a casa sua” e quindi prevale la sensazione del sentirsi ospite in una casa non propria. E possono esserci anche gelosie da parte del figlio che accoglie un altro “fratello”, poichè si trova a dover condividere le sue cose con un bambino che finora era un estraneo. Possono esserci difficoltà anche nelle famiglie ricostituite nelle quali uno dei due partner può non avere figli e questo potrebbe portare il nuovo compagno o la nuova compagna a sentirsi messo da parte rispetto ai figli della precedente relazione.

Come comportarsi
La comunicazione è importante come lo è l’elaborazione sia cognitiva e sia emotiva della storia della coppia e di ciò che ha condotto a questa decisione ed è opportuno condividere con i propri figli quel momento, quella motivazioni,  senza coinvolgere gli altri o delegare qualcuno a farlo. È giusto che il bambino abbia il suo spazio e il suo tempo da dedicare alla sua elaborazione, e che abbia tutta la disponibilità del genitore nel momento in cui sente di voler parlare o fare domande. Serve inoltre che ci sia un ascolto e un sostegno reciproco per affrontare le nuove situazioni e per integrare due differenti realtà tra loro sia in riferimento ai due genitori separati che ai nuovi nuclei.
Quindi è importante rendere chiare sin da subito le problematiche e le difficoltà, perchè si possono superare soltanto parlandone, senza nascondere niente nè pensare che i bambini non si rendano conto delle differenze. E nell’educazione dei figli, che dovrà essere fatta da entrambi i partner, ci dovrà essere continuità e condivisione, perchè i figli possano percepire la stabilità non solo nello stile educativo ma anche in quello emotivo.

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