Psicologia per Famiglia

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lunedì 17 marzo 2014

I disturbi d'ansia: il disturbo ossessivo compulsivo


Un disturbo d’ansia molto comune è il disturbo ossessivo-compulsivo che comprende pensieri ansiogeni, ripetitivi e intrusivi, le cosiddette ossessioni, e le compulsioni, rituali e comportamenti esercitati al fine di alleviare e neutralizzare l’ansia causata dai pensieri intrusivi. Si tratta di gesti e schemi di pensiero ossessivi che si ripetono e che ci darebbero disagi se non li facessimo. Ne riconosciamo l’inutilità ma non riusciamo a evitare di farli.
Le ossessioni si hanno quando le persone si preoccupano in maniera eccessiva di qualcosa: può essere lo sporco o la paura di perdere il controllo di sé e diventare aggressivi.
Le compulsioni
 sono comportamenti ripetitivi (lavarsi le mani, riordinare) o azioni mentali (contare, ripetere formule mentalmente) messi in atto per ridurre l'ansia provocati dalle ossessioni. E ne rappresentano le conseguenze.
E spesso questi gesti e pensieri sono talmente intrusivi che possono anche nuocere alle nostre interazioni con la gente e alla quotidianità. Spesso questa difficoltà si ha o viene aumentata nei periodi di elevato stress, o forte preoccupazione, e scompare da sola nel momento in cui la situazione a monte viene risolta. Ma in moltissimi individui spesso essa rimane ed è necessario quindi riuscire a trattarla. Per superare al meglio questi disturbi, si possono seguire alcuni suggerimenti.
Possiamo riservare qualche minuto al giorno a pensare a tutti i dubbi, le ansie, le difficoltà che ci affliggono, cercando di farci inondare da pensieri negativi con il solo scopo di sfogarli. Vedremo che spesso è possibile fronteggiare, più di quello che si pensa.
Una altra strategia che possiamo adottare quando ci vengono pensieri inutili che sentiamo di dover e voler risolvere subito consiste nel bloccarli, tutto quello che percepiamo di dover risolvere, e che riconosciamo essere il nostro oggetto della ossessione.
Altrimenti possiamo seguire altre tecniche, come trovarsi un impegno o un hobby, o praticare sport, sempre consigliato per il corpo ma soprattutto per la gestione dei pensieri inutili.

Nelle situazioni dove questo non funziona, non dobbiamo avere timore di chiedere aiuto. È fondamentale affiancarsi a uno specialista che sappia analizzare le ragioni di questa difficoltà in maniera da superarla, motivi che spesso sono molto diversi nelle persone e che variano anche in base alla storia familiare. La storia del disturbo sarà raccolta per favorire la comprensione della propria sofferenza, tramite la terapia le persone potranno essere supportate e imparano a impegnarsi gradatamente a non mettere in atto gli evitamenti e i rituali.

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