Il Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP),
abbastanza diffuso tra i bambini soprattutto nelle scuole medie, è una patologia neuropsichiatrica
dell’età evolutiva, caratterizzata da
una modalità ricorrente di comportamento di sfida.
Questo è un disturbo
complesso e difficile da riconoscere, spesso nei bambini infatti si hanno
atteggiamenti aggressivi, con sfide costanti e non è sempre semplice
distinguere il semplice comportamento dei bambini nella fase in cui vogliono
sfidare il genitore per comprendere le conseguenze dei loro comportamenti, e la
vera patologia del disturbo oppositivo provocatorio. In età prescolare, infatti, l’aggressività e
l’ostilità sono i mezzi attraverso i quali si esprime l’egoismo infantile e
servono al bambino per imparare a distinguere il sé dagli altri, a capire le
regole sociali ed a sperimentare le prime forme d’adattamento.
La psicopatologia può essere definita il mancato sviluppo di quelle competenze e abilità che normalmente sono presenti in una certa fase dello sviluppo. Nei bimbi con il disturbo oppositivo provocatorio queste caratteristiche si presentano amplificate tanto da arrivare a compromettere le loro dinamiche relazionali . Non rispettano le regole, hanno eccessi d’ira di fronte ad obblighi e divieti e sono difficili da aiutare.
Tuttavia possiamo aiutarli a migliorare le loro relazioni e il loro atteggiamento. Diviene importante comprendere che non lo fanno per birbanteria o capricci, e non vanno curati o etichettati ma compresi.
La psicopatologia può essere definita il mancato sviluppo di quelle competenze e abilità che normalmente sono presenti in una certa fase dello sviluppo. Nei bimbi con il disturbo oppositivo provocatorio queste caratteristiche si presentano amplificate tanto da arrivare a compromettere le loro dinamiche relazionali . Non rispettano le regole, hanno eccessi d’ira di fronte ad obblighi e divieti e sono difficili da aiutare.
Tuttavia possiamo aiutarli a migliorare le loro relazioni e il loro atteggiamento. Diviene importante comprendere che non lo fanno per birbanteria o capricci, e non vanno curati o etichettati ma compresi.
I loro comportamenti vogliono allontanarci soltanto in maniera
apparente: se ci allontaniamo questi bambini soffrono la solitudine. In alcuni
casi la loro ostilità è stata sviluppata da traumi che li hanno portati a
diffidare degli altri oppure vogliono attirare le attenzioni perché hanno
necessità di comunicare i loro problemi e non
conoscono altro canale che l’aggressività.
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