Psicologia per Famiglia

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mercoledì 18 dicembre 2013

La comunicazione positiva e negativa nelle coppie

Tra le problematiche che con maggiore frequenza vedo nel mio studio, spiccano quelle di coppia, in particolare di quelle coppie che a causa dei litigi e delle incomprensioni, sprofondano in una profonda delusione e insoddisfazione e che spesso le conduce a separazioni o divorzi. È fondamentale evitare che il litigio diventi distruttivo e, per questo è necessario imparare ad esprimere anche la rabbia, senza atteggiamenti passivo-aggressivi, o attraverso veri e propri sintomi o patologie, come la frigidità, l’impotenza. Ma litigare in maniera positiva è il trucco per fare durare un matrimonio. Stare insieme senza avere opinioni diverse, senza litigi non è semplice, ed è fondamentale per fare durare una storia imparare a litigare nella maniera giusta. O come si dice, in modo costruttivo. Spesso le persone pensano che evitare i problemi rappresenti la soluzione migliore tuttavia non è sempre così; far finta che non ci siano problemi molto spesso porta al divorzio.
Le coppie che cercano di litigare in maniera più “costruttiva”, in modo empatico, mettendosi nei panni degli altri e immedesimandosi, hanno una maggior probabilità di far funzionare il loro matrimonio, rispetto alle coppie che non amano litigare o lo fanno troppo violentemente.
Come in tutte le relazioni, i rapporti amorosi sono di due tipi: possono essere di tipo cooperativo, o di tipo competitivo. Se la relazione è di tipo cooperativo è più probabile che i membri della coppia utilizzino strategie costruttive, come la negoziazione e il compromesso. Le relazione competitive al contrario favoriscono uno sviluppo negativo ed un incremento della fase conflittuale.

Durano di più le unioni nelle quali i membri sono in grado di litigare esprimendo i sentimenti senza insultare, e spostando il soggetto della frasi, da “Tu mi deludi” a “Io mi sento deluso”. Le due frasi, apparentemente dallo stesso significato, sono molto diverse, dal momento che nel primo caso si accusa direttamente la persona a cui ci rivolgiamo, nella seconda raccontiamo un particolare stato d’animo, nostro, che potrebbe dipendere da qualcosa che ha fatto il nostro partner, ma che non lo accusa direttamente e che predispone alla discussione e ai confronti.

Tra gli altri suggerimenti atti a rendere più costruttivo un dialogo, e una discussione è fondamentale non criticare e cercare di trovare empatia con il partner, cercando capire il motivo del suo agito; non rispondere a una critica attaccando, chiedere spiegazioni sui motivi per cui la persona si è comportata in un certo modo, perché spesso l’origine del conflitto potrebbe essere legata al fatto che interpretiamo le emozioni, le motivazioni del partner, sbagliando, e accettare che le opinioni rimangano differenti, perché non esiste la “verità” oggettiva ed assoluta, ma esistono più punti di vista, ma soprattutto imparare ad ascoltare.

Fondamentale anche diventa determinare l’oggetto della controversia, cioè definire esattamente l’argomento senza interrompere, ma avendo la sicurezza di un tempo adeguato, senza iniziare a parlare mentre l’altro è occupato o sta per uscire.

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