Foto di Anne Geddes |
Poiché
i bambini padroneggino la loro lingua materna in poco tempo sono sorretti non
solo da un bioprogramma, ma anche
dall’avere “tutor linguistici”: gli
adulti.
Gli adulti tendono a usare una varietà di lingua (il motherese) caratterizzata da frasi
brevi, semplici e ripetute che vengono prodotte molto lentamente. Gli adulti
ricorrono anche al baby talk, sfruttano le risorse coniate dai bambini (bau bau).
A 1
anno i bambini dicono le olofrasi (bau per cane).
A 18 mesi iniziano a unire le
parole a due a due (una con una funzione di cardine l’altra variabile). La
lunghezza media è correlata all’età. Man a mano che i bambini imparano a usare
le parole correttamente e a costruire frasi, cominciano a usare il linguaggio
con funzioni diverse:
-
funzione
strumentale (ciò che dicono serve a ottenere qualcosa)
-
funzione
regolatrice (ciò che dicono serve a controllare il comportamento altrui)
-
funzione
interazionale (ciò che dicono serve a stabilire relazioni interpersonali)
-
funzione
personale (ciò che dicono serve ad abbozzare la loro identità)
-
funzione
euristica (ciò che dicono vale come richiesta di spiegazioni)
-
funzione
immaginativa (ciò che dicono consente loro di fantasticare altri mondi)
-
funzione
informativa (ciò che dicono vale come resoconto di come stanno le cose)
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