Psicologia per Famiglia

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martedì 4 febbraio 2014

Ritardo nel linguaggio nei bambini

Foto di Anne Geddes  

(pubblicato in Come nasce una mamma)
Il ritardo nell’apprendimento linguistico è abbastanza comune nei bambini e sono molti i genitori che facendo confronti rispetto al linguaggio con altri bambini, si impauriscono pensando che il proprio piccolo abbia dei problemi.
Ma le tappe di sviluppo del linguaggio sono diverse in ogni bambino, non ci sono degli step uguali per tutti i bambini e l’apprendimento linguistico varia in base a moltissime variabili. In genere l’aumento del vocabolario coincide con il periodo che va dai 18 ai 24 mesi anche se sono molte le motivazioni che possono rendere tale sviluppo più veloce. Innanzitutto i bambini che frequentano un nido sono più portati a imparare nuove parole perché le educatrici, non comprendendo perfettamente le intenzioni del bambino nei suoi tentativi di parlare, lo incentivano a essere sempre più chiaro rispetto alle mamme che spesso capiscono il piccolo anche se non parla benissimo, soddisfacendo le sue necessità anche senza una perfetta spiegazione.
In genere si consiglia un consulto con un logopedista nel momento in cui il vocabolario è ridotto dopo i 3 anni, ma a 26 mesi ancora i piccoli non devono essere considerati in difficoltà nello sviluppo del linguaggio.
  L’importante è cercare di stimolarlo a parlare senza prevedere quello che vorrebbe dire e non caricare il bambino di aspettative eccessive sul linguaggio: mostrarsi serene senza completare le sue parole, incoraggiarlo a parlare senza stress e ansie eccessive sono tecniche che possono aiutare il bambino. È utile infatti sapere che i bambini riconoscono e sentono le nostre paure ed emozioni quindi facciamoci vedere sicure e non intimorite rispetto alla difficoltà del linguaggio.

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