Psicologia per Famiglia

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giovedì 6 febbraio 2014

I disturbi alimentari


L'anoressia, la bulimia e l'obesità sono patologie che si servono del corpo per esprimere una sofferenza profonda. Il corpo si riempie e si svuota, dimagrisce e ingrassa: il segno di grandi disagi psicologici, di una sofferenza che deve essere compresa e trattata. Queste patologie possono essere considerate un iceberg, come una punta che emerge, nel caso dell'anoressia dal rifiuto del cibo, nel conteggio esagerato delle calorie e dell'iperattività, nel caso della bulimia da ripetute abbuffate seguite da vomito autoindotto e nell'obesità da una assunzione smodata di cibo. La parte sommersa, la parte che non si può vedere è il luogo dove si situano le problematiche soggettive, i vissuti, le emozioni e il dolore. Fermarsi a ciò che si vede, considerare soltanto l'aspetto visibile dell'anoressia, bulimia e obesità significa ignorare la parte più importante del problema. Molte volte in queste malattie le azioni che le persone compiono sul corpo, ovvero dimagrire, vomitare, ingrassare, sono dei tentativi di mettere una forma di controllo sul corpo, spesso si tratta di situazioni nelle quali le persone sentono di non riuscire ad avere il controllo su niente altro. In Italia 3 milioni di persone, si trovano a fare i conti con i disturbi alimentari. Il 95% sono donne nonostante nell'ultimo periodo siano in costante incremento i disturbi alimentari negli uomini. 

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